Aurora Ascani di Torresecca passò dall’incubo alla veglia di soprassalto. Le dita tremanti cercarono l’interruttore della luce sul comodino e l’accesero mentre si metteva seduta sul letto, respingendo dolcemente con i piedi i cani che le si erano immediatamente avvicinati, muovendo le code in modo che svelava quanto apprezzassero l’inattesa opportunità di manifestarle affetto in piena notte.
Il respiro e il battito del cuore erano ancora frenetici. Non riusciva a liberarsi del ricordo riapparso nel sogno. Si scoprì ad allungare la mano destra alla ricerca di un pacchetto di sigarette, come se fosse tornata indietro nel tempo, a quando aveva trascorso notti assai peggiori di quella.