martedì 8 novembre 2016

Non un racconto, ma una breve storia del blog

Oggi ho fatto la sauna nel circolo sportivo padovano di cui sono socio. Il clima, in realtà, non è ancora quello rigido che rende assai più gratificante la replica in pianura padana del rito finlandese, tuttavia un po’ di pigrizia mi ha spinto a tenermi lontano dalla palestra e a rinchiudermi nella grande scatola di legno, non diversamente da quanto accaduto quasi un anno fa, il giorno in cui ha avuto origine la serie dei racconti i cui protagonisti sono i membri della famiglia Ascani di Torresecca.

martedì 1 novembre 2016

Aurora

Aurora Ascani di Torresecca sollevò per la seconda volta lo sguardo dal libro e seguì il flusso di luce più intensa che illuminava il pavimento davanti alla scrivania: la nebbia sembrava finalmente diradarsi.
Quando si trovò a fissare l’arco del portico oltre le vetrate, si rese conto, però, che la coltre si era già richiusa e che il sole era di nuovo solo una macchia appena più chiara nella massa lattea distesa sulla campagna. Guardò l’orologio e scrollò appena la testa con rassegnazione. Erano passate da poco le undici e, ormai, era inutile aspettarsi che il sole l’avesse vinta.

domenica 16 ottobre 2016

Gilberto

Gilberto Ascani di Torresecca aprì gli occhi lentamente, cercando di mettere ordine nei suoni che lo avevano risvegliato. Riconobbe la voce di Juanita e intuì a chi erano rivolti i rimproveri ripetuti con un tono appena più alto di quello abituale e sempre con una nota di dolcezza.

domenica 4 settembre 2016

Aurora

Aurora Ascani di Torresecca aprì una dopo l’altra le tre diverse scatolette di cibo per cani. Aiutandosi con un cucchiaio ne fece scendere il contenuto nelle ciotole di metallo di misure differenti; dopo aver aggiunto un po’ d’acqua in tutte, sbriciolò una pastiglia per il fegato nel cibo destinato a Pezza e una per le articolazioni in quello di Astro. Aggiunse infine le crocchette, già pesate in precedenza, quindi dispose i tre recipienti accanto a quelli dell’acqua sull’ampia stuoia di plastica che copriva il pavimento nell’angolo della cucina riservato ai cani.

Florence

Florence Ascani di Torresecca approfittò volentieri della voglia di giocare di Pezza, che sembrava non stancarsi mai di correre attorno alle sue gambe e di saltare cercando di avvicinare il muso macchiato di bianco al suo volto per leccarlo.

Aurora

Aurora Ascani di Torresecca sospinse lentamente la sghemba porta di legno percorsa da lunghe fessure tra le assi male accostate. Prima di entrare si girò per controllare che i cani, legati a un paletto a pochi passi dalla baracca di Gilberto, fossero tranquilli. Vederli tutti e tre distesi a terra, visibilmente stanchi per la salita e per il caldo afoso, la rassicurò e la indusse a muovere due passi all’interno della modesta dimora del fratello.

Ascanio

Ascanio Ascani di Torresecca distolse lo sguardo dal proprio pollice sinistro e tornò a fissare la teca contenente la salma di Filiberto. Non solo si era abituato alla vista del fratello imbalsamato, ma aveva anche iniziato a trascorre molto tempo nel salone della villa, seduto sul gradino più alto dell’anfiteatro. Leggeva, ma sollevava spesso gli occhi per osservare il corpo racchiuso dal cristallo e illuminato da un sofisticato sistema di luci a led che, regolato da un computer, manteneva costante l’illuminazione, così che in ogni ora del giorno fosse possibile vedere perfettamente e nello stesso modo il cadavere adagiato su un sottile materasso foderato di velluto azzurro pallido.

Aurora

Aurora Ascani di Torresecca aprì la porta di casa e entrò lasciandosi avvolgere dal calore pur modesto prodotto dal vecchio impianto installato agli inizi degli anni Settanta nel rustico adagiato di fronte al podere che aveva acquistato quando era tornata in Italia nel 2007.

Gilberto

Padre Gilberto Ascani di Torresecca, S.I., si avvicinò alla bassa finestra camminando lentamente sulle gambe secche, guidato dal desiderio di osservare meglio il ristretto lembo del mondo sul quale, da anni, affacciava il suo sguardo.

Ginevra

Ginevra Ascani di Torresecca fissò il volto della giovane donna che aveva aperto la porta e si rese conto di nascondere a stento il proprio stupore: era come se il tempo, all’improvviso, fosse volato all’indietro di due o tre decenni e lei si trovasse a fissare la propria immagine in uno specchio.

Ascanio

Ascanio Ascani di Torresecca volse ancora una volta lo sguardo sullo studio privato del lontano cugino, il notaio VittorDiego Ascani di Pietrastorta: una sala che compensava la modesta altezza del soffitto con la generosa ampiezza degli spazi e la luce che entrava abbondante dalle otto finestre a bifora, quattro affacciate sul parco del palazzo e quattro affacciate sulla strada.


Filiberto

Filiberto Ascani di Torresecca rientrò nella sauna del circolo sportivo della sua città natale, del quale era socio dalla prima adolescenza. Si arrampicò agilmente sulla panca più alta a destra della porta e si adagiò sul telo di spugna.